(Teleborsa) - La riforma del sostegno derivante dalle deleghe alla Legge sulla Buona Scuola, approvate il 7 aprile dal Governo, si sta rivelando peggio di quella legiferata quasi due anni fa con la riforma-madre della legge. Perché, all'ultimo momento, nel testo che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei Ministri e ora all'esame del Quirinale per il visto finale, è spuntata una norma inaspettata, che si aggiunge alle tante già incoerenti e peggiorative.

Lo rivela il sindacato della scuola Anief che spiega che che si tratta di una norma che dà mandato alle famiglie degli alunni disabili di entrare nel merito della scelta dei docenti supplenti annuali di sostegno. In pratica, il parere dei genitori avràun peso non indifferente nel confermare o meno il precario specializzato. Il sindacato insorge perché spiega che la conferma di un lavoratore pubblico non può passare per il gradimento di una utenza quasi priva delle conoscenze e competenze per valutare le tante variabili che entrano in gioco nell'impartire la didattica speciale.

"Si sta portando a compimento un affronto a un principio base della scuola pubblica: la selezione e l'accesso attraverso procedure concorsuali chiare e avulse da scelte soggettive. Stiamo parlando di un insegnante, abilitato come tutti gli altri, e inserito nel Consiglio di Classe con i medesimi diritti e doveri. Non è, sino a prova contraria, un docente che impartisce lezioni private. Se la norma sarà approvata, posso annunciare come presidente nazionale Anief, che agiremo per vie legali, per evidenziarne tutta la sua illegittimità e per chiederne una repentina abrogazione". E' questo il commento del presidente dell'Anief, Marcello Pacifico