(Teleborsa) - Italiani sempre più formichine e meno cicale. Anche quando si tratta di cibo. Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della family bag al ristorante e la spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più sono alcune delle strategie messe in atto da quasi sei italiani su dieci (58%) che hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari. Lo rivela secondo una indagine Coldiretti/Ixè elaborata dopo l’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari.

Bene, ma ancora non basta - Nonostante questo il problema resta rilevate con lo spreco di cibo che nelle case degli italiani ammonta a circa 145 kg all'anno per famiglia secondo Waste Watcher. Agli sprechi domestici che secondo la Coldiretti rappresentano in valore ben il 54% del totale vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno .