(Teleborsa) - Altolà della Consulta alla riforma del lavoro voluta dal Governo Renzi. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 - anche noto come Jobs Act - sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte - non modificata dal successivo "Decreto dignità" – che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato.
In particolare, spiegano i giudici, "la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione", aggiungendo che tutte le altre questioni relative ai licenziamenti sono state dichiarate inammissibili o infondate.
La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
Jobs Act, Consulta boccia criterio per indennità di licenziamento
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato
26 settembre 2018 - 15.04