(Teleborsa) - Inizia a salire la tensione a Genova dopo il crollo del ponte Morandi che lo scorso 14 agosto ha causato la morte di 43 persone. Gli sfollati, infatti, scesi in piazza per chiedere la liberazione della Valpolcevera, vogliono risposte. Una richiesta scandita non più in silenzio ma a voce alta attraverso striscioni, urla e fischi. Poi una delegazione ha incontrato in Capitaneria di Porto il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. "Al ministro abbiamo detto: non raccontateci musse, ovvero non raccontateci bugie. La città non ha necessità di bugie. Vogliamo impegni seri, concreti, fattibili". Lo ha detto Franco Ravera, referente degli sfollati del ponte Morandi, "C'è l'impegno del ministro a modificare il decreto, oltre che ad incontrarci ed aggiornarci", ha concluso.

LA PROMESSA DI TONINELLI: "IL DECRETO GENOVA SARA' MIGLIORATO" - "Non contestatelo perchè non solo è scritto col cuore ma anche con una tecnica giuridica cosi elevata che permetterà al commissario Bucci di lavorare bene senza preoccuparsi dei ricorsi". Aveva già assicurato il ministro, a Genova con la Commissaria europea Violeta Bulc.