(Teleborsa) - I principali listini asiatici seguono la scia di forti ribassi lasciata ieri da Wall Street e registrano una seduta drammatica. Tokyo risulta l'indice peggiore con il Nikkei che tocca i valori minimi da aprile, mentre il resto dell'Asia segna perdite più moderate. Tra i fattori che hanno contribuito ad innescare le vendite, il Beige Book (report sul mercato del lavoro americano), che ha evidenziato i timori per un'ulteriore aumento delle materie prima per via delle tensioni commerciali globali. Si teme inoltre che possano esaurirsi gli effetti della riforma fiscale USA dello scorso anno, con conseguenze per i bilanci delle grandi aziende americane e i rischi di un rallentamento dell'economia mondiale.

Dal fronte macroeconomico,
in Giappone i prezzi dei servizi si mostrano in crescita secondo le attese.

Profondo rosso per l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che ha riportato un decremento del 3,72% a 21,268 punti toccando i minimi da aprile, mentre il paniere Topix è sceso del 3,10%.

Perdite più moderate per le Borse cinesi con Shanghai che perde lo 0,58%, mentre Shenzhen scende dello 0,90%.

Male anche Hong Kong (-1,26%), giornata nera per Seoul (-1,97%) e Taiwan (-2,44%).

Tra le altre piazze asiatiche in rosso Kuala Lumpur (-0,83%) e Singapore (-1,31%), giù anche Bangkok (-1,28%) e Mumbai (-1,07%). Si salva solo Jakarta (+0,04%).