(Teleborsa) - Parte ufficialmente l’era Zingaretti nel Partito Democratico che getta le basi per il futuro e prova a ripartire dopo l'evidente e preoccupante emorragia di consensi dell'ultimo periodo. In un’Assemblea Nazionale con oltre 2 mila persone, il Governatore del Lazio è stato eletto Segretario del Pd dopo il successo alle Primarie del 3 marzo scorso.

"Serve un nuovo Pd, deve cambiare tutto a cominciare dallo statuto per impedire la salvinizzazione dell’Italia", le prime parole del Neosegretario dal palco dell’hotel Ergife di Roma. Paolo Gentiloni è stato eletto Presidente del partito con 86 astenuti e nessun contrario. I Vicepresidenti saranno Anna Ascani e Deborah Serracchiani. Luigi Zanda eletto tesoriere.

E' TEMPO DI RIMETTERCI IN CAMMINO - Camicia azzurra e cravatta blu, Zingaretti indica la via per provare a riguadagnare il terreno perso: "Ricordiamo che oggi 17 marzo si festeggia l'Unità di Italia - esordisce - un augurio al Paese che amiamo e per il quale lottiamo. Ora dobbiamo muoverci. Insieme, io mi auguro, dobbiamo metterci di nuovo in cammino".

"Non è in gioco solo il Governo ma le fondamenta irrinunciabili della nostra comunità politica", continua il Segretario dem. "Il Paese è bloccato e sta decadendo. Il pil è fermo - prosegue - nel prossimo autunno ci sarà bisogno di una manovra di decine di miliardi di euro e sarà drammatica".

"Dobbiamo rimettere al centro la persona umana - prosegue Zingaretti - come hanno fatto le ragazze e i ragazzi scesi in piazza per il clima. Serve più riformismo per affrontare il futuro. Dobbiamo rimettere al centro la giustizia sociale, perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti". Altro obiettivo è "ricostruire una classe dirigente italiana. Mettiamoci alle spalle le contese sugli equilibri interni, avviamo una dialettica nuova tra le componenti. Non dobbiamo più neppure lambire una politica lontana dalla vita", conclude tra gli applausi citando “l’umanesimo integrale di Antonio Gramsci e Aldo Moro".

LA STRAGE DI VIA FANI - Proprio ieri, 16 marzo, 41 anni fa a Roma, alle 9,00 del mattino, l'agguato e la strage di Via Mario Fani, quartiere Trionfale, ad opera delle Brigate Rosse con il rapimento del Presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro e l'uccisione dei 5 uomini della sua scorta.