"La ricchezza della ricerca e il valore economico che ad essa di accompagna si basa sulla diversità". denuncia Paul Nurse, secondo il quale la Brexit è destinata a creare danni maggiori di quelli che provocherebbe il taglio dei fondi. In occasione dell'evento Teleborsa ha intervistato Paul Nurse sugli effetti della Brexit.
Alla domanda su quali siano i pericoli della Brexit, lo scienziato britannico ha risposto che la Brexit va contro i principi cardine della ricerca scientifica: apertura, condivisione di idee, abbattimento barriere culturali.
Per Nurse la Brexit "si sta avvitando su se stessa" e distrugge quell'apertura che è tipica della ricerca scientifica, cosicché mentre l'Europa sta finanziando la ricerca, il Regno Unito "diventa più vulnerabile scientificamente" con l'uscita dall'Ue. Con la Brexit - ha aggiunto - perderanno entrambi: l'UK che era leader in Europa e l'UE che era leader nel mondo.
Paul Nurse è fra gli esponenti del mondo scientifico inglese che hanno chiesto un nuovo referendum. A questo proposito il Presidente della Royal Society, affermando che è ancora possibile trovare una soluzione alternativa, ha ammesso che i "sondaggi sono ancora molto volatili" e che "sta crescendo la schiera di coloro che si oppongono".
"Il processo è stato guidato troppo dagli estremisti del partito Conservatore" mentre i "partiti di opposizione non sono forti abbastanza per contrastarlo", ha spiegato Nurse, aggiungendo che la Brexit è un problema per tutti - per l'UK, per l'Europa e per il mondo intero - poiché il nazionalismo va emergendo anche in altri paesi e bisogna contrastare questa tendenza.
"Solo lavorando tutti assieme le cose andranno meglio", ha concluso.