(Teleborsa) - Italiani più "affezionati" all’Europa ma poco "ottimisti" sul suo futuro. E' quanto emerge dall'ultimo Rapporto Italia 2019 dell’Eurispes, da cui emerge che i fautori della permanenza dell'Italia in Europa sono 6 su 10 (negli ultimi due anni è la percentuale è aumentata di oltre 12 punti percentuali, passando dal 48,8% del 2017 al 60,9% di oggi).

Negli ultimi due anni sono dunque cresciute le posizioni più "equilibrate" a scapito di quelle "estreme", tanto che l'ipotesi Italexit è quasi scomparsa dall’agenda politica e neppure i partiti più "sovranisti" l’hanno giocata durante la campagna elettorale che si conclude con il voto di domenica 26 maggio.

Sul futuro dell’Europa, tuttavia, gli ottimisti sono solo 4 su 10: secondo il 39,3% degli italiani l’Unione europea resisterà nonostante le difficolta`, il 19,3% e` convinto che dopo la Brexit si verifichera` nuovamente l’uscita di un paese membro dall’Unione e il 16,3% crede che l’Unione europea non sia destinata a durare e che, pertanto, finirà con lo sgretolarsi.

Un italiano su cinque (19,2%) pensa che far parte dell’Europa rappresenti per l’Italia un vantaggio (-5,5% rispetto all’ultima rilevazione del 2017), contro il 13,4% di chi ritiene sia uno svantaggio (-4,4%).

Cosa fare se una regola europea va contro gli interessi dell’Italia? Secondo la rilevazione dell’Eurispes, il 39,2% dei cittadini afferma che dovremmo accettare e rispettare la regola ma, al contempo, dovremmo impegnarci affinché possa essere modificata, in modo tale da consentire anche al nostro Paese, come ad altri, di giovarne. Il 20,5% suggerisce di non rispettare regole che ledono i nostri interessi e il 12,4% afferma che, anche se non condivisa, una regola va comunque rispettata.