(Teleborsa) - "I
tempi straordinari ai quali facciamo riferimento da alcuni anni nelle nostre analisi, stanno determinando una situazione nella quale
l’incertezza e l’instabilità sono diventate
una norma, in grado di condizionare ogni nostra possibilità di ulteriore sviluppo", ha affermato il
Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, alla presentazione del Rapporto Italia 2024.
"
L’Italia è al bivio in riferimento alle
scelte culturali, politiche ed economiche da compiere. - ha affermato - Serve coraggio. Non ci stancheremo mai di ripetere che la prima risposta possibile sta nel coraggio di avere coraggio".
"Le crisi obbligano alla scelta e alla decisione e in tempi normali possono avere anche un effetto benefico, ma quella di oggi non ammette alternative. Non si tratta più di optare per una soluzione emergenziale o un’altra, per tattiche diverse; il percorso possibile è uno e uno solo: trasformazione, più precisamente trasformazione sistemica, indicativa della capacità di un sistema di rigenerarsi, bloccando ed evitando per tempo ogni possibile processo involutivo di regresso", ha sottolineato Fara, ricordando la rigenerazione sistemica avvenuta nel Dopoguerra ed il periodo del "miracolo economico".
"Il bivio che ci presentano i processi di trasformazione riguarda anche
l’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro Paese, la riorganizzazione del s
istema di welfare per affrontare al meglio, con una efficace e lungimirante azione di co-progettazione e co-programmazione tra Stato-Imprese-Comunità, gli effetti di medio e lungo periodo dei
cambiamenti demografici, dei flussi migratori, dell’inclusione sociale, delle modifiche strutturali che si stanno registrando con sempre maggiore intensità nel mondo del lavoro e dell’istruzione".
"Tra le innumerevoli possibilità di scelta che affollano il nostro orizzonte, vogliamo mettere l’accento su
tre possibili vie d’uscita", afferma il Presidente dell'Eurispes, citando la
centralità dell'uomo, la
redistribuzione della ricchezza e la
centralità dell'educazione ( anche ai media e alle nuove tecnologie).
Il rapporto 2024Il rapporto Eurispes di quest'anno mette in luce, innanzitutto, un
leggero miglioramento della situazione economica delle famiglie rispetto alle precedenti edizioni, anche se
resta una parte che si trova a dover affrontare situazioni difficili, come
non riuscire ad arrivare a fine mese senza grandi difficoltà (57,4%). Anche le
bollette (33,1%),
l’affitto (45,5%) e le
rate del mutuo (32,1%) sono un problema per molte famiglie e si cercano degli escamotage per far quadrare i conti, come chiedere aiuto alla famiglia d’origine (32,1%) o acquistare a rate (42,7%).
Probabilmente spinta da un rinnovato
bisogno di sicurezza in un contesto incerto come quello attuale, torna a crescere la
fiducia dei cittadini, ma viene espressa solo
per alcune Istituzioni: il Presidente della Repubblica, le Forze dell’ordine e di Polizia, le Forze Armate e l’Intelligence. Accanto a questi: la Chiesa, la Scuola, la Sanità, la Protezione civile e le Associazioni di volontariato.
A preoccupare particolarmente gli italiani sono: la
precarietà lavorativa (13,8%), i
conflitti internazionali (12,8%), la possibilità che si ammalino le persone care (12,5%), l’aumento di luce, gas e affini (12,3% contro il 16,3% del 2023), il possibile coinvolgimento dell’Italia nei conflitti internazionali (10,2%).
Il 72,6% dei rispondenti
crede "poco" o "per niente" che questo
Governo sarà in grado di risanare i conti pubblici (erano il 77,2% nel 2023); di rilanciare i consumi, o di gestire la crisi immigrazione (68,3%; -2,6%). In linea con quanto emerso dalla precedente rilevazione, il 68,6% crede poco o per niente che l’Esecutivo saprà
combattere la disoccupazione, o dare prospettive ai giovani (70,7%; -2,4%), né sostenere la natalità nelle famiglie italiane (63,4%). Una quota maggioritaria esprime sfiducia anche nella possibilità che questo Governo possa
portare a termine una buona riforma elettorale (69%).
Quanto ai
temi "caldi" di politica economica, Il 60,4% dei rispondenti è contrario alla costruzione del
Ponte sullo Stretto di Messina. In maggioranza, gli italiani si dicono contrari anche alla reintroduzione del
Reddito di Cittadinanza (61,2%) e al prolungamento del
Superbonus per l’edilizia (58,5%). Il 64,6% si dichiara favorevole all’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola.
Parlando di tecnologia, ha una
vaga idea di che cosa sia l’Intelligenza Artificiale il 33,9% degli italiani e una quota simile afferma di non saperne nulla (31,9%). Fra i più informati, prevalgono quanti affermano di saperne abbastanza (25%), mentre solo uno su dieci dichiara di essere molto informato sull’argomento (9,2%). Il giudizio sull’AI è generalmente positivo (65,8%).
I giudizi sui Social sono invece severi: favoriscono la diffusione di fake news (78,3%); alimentano il cyberbullismo (73,3%), diffondono modelli di comportamento sbagliati (72,3%); il 66,1% è convinto che danneggino la vita sociale.
Circa un intervistato su cinque è stato vittima di aggressività o ingiurie sui Social/in Rete (21,3%) e di truffe informatiche (20,7%); il 18% ha visto violata la propria privacy; poco meno sono le vittime di inganno da falsa identità (17,7%); il 14,9% ha subìto il furto di identità; il 14% cyber stalking e l’8,1% è stato vittima di revenge por