A quel tempo l'ETR, acronimo di Elettro Treno Rapido, nuovissimo, realizzato da poco dagli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni, percorse la tratta di 316 chilometri in 1 ora e 55 minuti. L'ingegner Luigi Francesco Cantamessa Armati, Direttore Generale della Fondazione FS, ricorda a Teleborsa l'eccezionale prestazione dell'elettrotreno vero promotore dell'Alta Velocità ferroviaria e degli attuali Frecciarossa.
"L'ETR 200, questo bolide, partì con una corsa prova tra Firenze e Milano. La linea fu sovralimentata per l'occasione dai 3 ai 4 mila Volt in corrente continua, furono dispiegati agenti delle ferrovie lungo centinaia di chilometri. Il treno partì in quella caldissima mattina di luglio e scollinò l'appennino lungo la grande galleria di valico. Ma la grande prestazione velocista, che avrebbe consegnato l'ETR 200 alle glorie del mondo avvenne nella Pianura Padana, tra le stazioni di Pontenure e Piacenza.
Pontenure, una piccola località sconosciuta ai più, sarebbe diventata il luogo della più alta velocità ferroviaria raggiunta. Fu proprio lì, che il treno superò i fatidici 200 km orari arrivando a 203 km orari, raggiungendo quindi il massimo che un treno in velocità commerciale poteva raggiungere sulle reti tradizionali.
Da lì è un successo. L'ETR 200 fu caricato a Genova sul transatlantico Rex, anch'esso orgoglio della marineria italiana, gia’ detentore del "Nastro Azzurro", riconoscimento per la più veloce traversata Gibilterra-New York, per andare all'esposizione universale di New York, e da lì, fino alla Guerra oramai imminente garantì i primi servizi rapidi.
Questa non è celebrazione del passato, i 300 km orari che ogni giorno le nostre Frecce raggiungono sui binari dell'alta velocità attingono da questo sapere, prendono da questa esperienza, riprendono i miglioramenti di questo elettrotreno rapido che gli italiani, nel 1939, portano sopra i 200 km orari".
Da lì è un successo. L'ETR 200 fu caricato a Genova sul transatlantico Rex, anch'esso orgoglio della marineria italiana, gia’ detentore del "Nastro Azzurro", riconoscimento per la più veloce traversata Gibilterra-New York, per andare all'esposizione universale di New York, e da lì, fino alla Guerra oramai imminente garantì i primi servizi rapidi.
Questa non è celebrazione del passato, i 300 km orari che ogni giorno le nostre Frecce raggiungono sui binari dell'alta velocità attingono da questo sapere, prendono da questa esperienza, riprendono i miglioramenti di questo elettrotreno rapido che gli italiani, nel 1939, portano sopra i 200 km orari".