(Teleborsa) - Negli ultimi 20 anni la ricchezza del nostro Paese è cresciuta mediamente dello 0,2% ogni anno. Lo sottolinea l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre (CGIA) di Mestre: "un dato molto preoccupante", spiega, che è riconducibile agli effetti negativi provocati dalla grande crisi iniziata nel 2008. E nonostante sia trascorso oltre un decennio da questo evento, assieme alla Grecia siamo l'unico Paese dell'Area euro a non aver ancora recuperato la situazione ante-crisi.

Rispetto a 12 anni fa, infatti, dobbiamo riconquistare ancora 4,2 punti percentuali di Pil ma anche 19,2 punti di investimenti, 5,9 punti di reddito disponibile delle famiglie e 1,4 punti percentuali di consumi delle famiglie.

"Va sottolineato - commenta il Coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - che l'andamento medio della ricchezza prodotta nel nostro paese risente delle forti differenze esistenti tra Nord e Sud. Negli ultimi 20 anni, ad esempio, il settentrione è cresciuto del 7,5%, il Mezzogiorno, invece, è crollato di 6 punti percentuali. Sempre in questo arco temporale, la crescita media annua registrata nel Settentrione è stata dello 0,4%, pari al doppio del risultato medio nazionale. Nel meridione, invece, il Pil medio annuo ha subito una contrazione dello 0,3 per cento".