(Teleborsa) - Le incertezze globali e l'aumento delle tasse sui consumi privati hanno penalizzato la spesa in conto capitale e le aspettative di inflazione. E' l'avvertimento lanciato dai funzionari della Bank of Japan (BoJ), nella riunione di politica monetaria del 18 e 19 dicembre, che emerge dai verbali della banca centrale giapponese.
Una visione cupa sulle prospettive che costringe l'istituto guidato da Haruiko Kuroda a continuare con la sua politica accomodante.
Nel meeting di fine 2019, la BoJ ha confermato tassi d'interesse a breve termine invariati a -0,10% ed il target dei bond governativi a 10 anni a zero. La decisione non è stata presa all'unanimità, ma con 7 voti a favore e 2 contrari.
Il board ha fatto sapere che "manterrà i tassi di interesse di breve e lungo termine sugli attuali livelli o anche più bassi finché ci sarà bisogno" ed in ogni caso "finché non sarà raggiunto il target di inflazione del 2%".
Una posizione, quella della Bank of Japan, confermata tra l'altro anche nella sua prima riunione di politica monetaria del 2020. L'istituto si attende che lo stimolo del governo aiuti l'economia a crescere ad un ritmo più veloce di quanto finora previsto. La banca ha inoltre rivisto al rialzo le stime sul PIL mentre ha tagliato quelle sull'inflazione.
Cupe prospettive oscurano il meeting della Bank of Japan
Dai verbali dell'ultima riunione di politica monetaria del 18 e 19 dicembre 2019 emerge preoccupazione per un'inflazione ancora debole
24 gennaio 2020 - 08.41