(Teleborsa) - A poco più di due mesi dalla firma del Protocollo di collaborazione con il Commissario Straordinario e la Protezione Civile, sono stati interamente assegnati i 100 milioni di euro donati da Intesa Sanpaolo alla sanità italiana per fronteggiare l’emergenza dell’epidemia da Coronavirus.

A comunicarlo è lo stesso istituto di credito in una nota.

Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “La pandemia Covid-19 ha chiaramente evidenziato come le istituzioni private siano chiamate a svolgere un ruolo di sostegno del settore pubblico per contribuire all’interesse comune. È un orgoglio e una soddisfazione vedere come Intesa Sanpaolo abbia contribuito, nella fase di emergenza sanitaria, con interventi che porteranno benefici anche in futuro. Il nostro impegno è frutto dei risultati della Banca e della sua solidità e si riverbera in un progresso per tutta la collettività. In questa nuova fase, dove l’emergenza è sociale ed economica, continueremo a sostenere il rilancio del Paese con ulteriori significative misure”.

Hanno beneficiato della donazione – una delle più ingenti in Europa segnala la stessa nota – 16 strutture ospedaliere e 2 Covid Emergency Center di nuova creazione in otto regioni italiane.

In particolare, essa ha permesso la realizzazione di ben 36 tra reparti sanitari ex novo, reparti riconvertiti per la gestione dell’emergenza Covid-19 e laboratori diagnostici specialistici, nonché l’incremento strutturale di circa 500 nuovi posti letto principalmente di terapia intensiva e sub-intensiva.

Inoltre, ha consentito finora una dotazione di oltre 1.900 apparecchiature medicali e diagnostiche indispensabili per la gestione dei pazienti: ventilatori polmonari, caschi CPAP, respiratori, pompe per infusione, sistemi di nebulizzazione a freddo, monitor e umidificatori ad alto flusso, TAC, ecografi, reagenti necessari per la produzione di kit diagnostici.

Per garantire la sicurezza di medici e operatori sanitari, Intesa Sanpaolo ha contribuito destinando la donazione anche per l’approvvigionamento di oltre 21 milioni di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, tute e camici.