(Teleborsa) - Sono oltre 1 milione e 400 mila i liberi professionisti in Italia, pari al 6,2% degli occupati complessivi e in crescita del 24,2% tra il 2008 il 2018. Tra questi, a crescere di più, del 71,6% nello stesso periodo, sono i professionisti non ordinistici, (non iscritti ad albi o ordini, ndr) circa 390 mila persone che operano per la quasi totalità nei servizi di mercato (98,2%) e che si dimostrano il segmento più dinamico dell'occupazione.

E' quanto emerge dall'indagine dell'Ufficio Studi di Confcommercio realizzata per Confcommercio Professioni e diffusa stamattina nell'ambito del convegno online "Professioni tra emergenza e rilancio".

Lo studio evidenzia come aumenti di oltre il 30% in dieci anni il reddito complessivo generato dalle professioni non ordinistiche, pari a 6,5 miliardi di euro, ma diminuisca del 22,6% il reddito medio pro capite sceso a 16mila e 600 euro.
Tra i professionisti non iscritti ad albi o ordini guide turistiche, amministratori di condominio, formatori e figure emergenti delle nuove professioni, come designer, professionisti Ict, consulenti e formatori di management, wellness coach, wedding planner.

Più della metà della categoria svolge attività scientifiche e tecniche ad elevata specializzazione. Tuttavia, a registrare i più forti incrementi tra il 2008 e il 2018 sono le attività complementari dei servizi alla persona, dall'istruzione (+195%) all'assistenza sociale (+123%) e al tempo libero (+93%).

Per il sostegno e il rilancio del settore, Confcommercio Professioni ha elaborato un documento di proposte in cui chiede al Governo, "in primis, indennizzi e moratorie fiscali e contributive per tutti i professionisti colpiti dagli effetti dell'emergenza sanitaria; accesso alle misure per competitività, innovazione e digitalizzazione delle PMI; promozione e sostegno ai servizi professionali e alla formazione; un nuovo welfare per i professionisti".

Per Anna Rita Fioroni, Presidente di Confcommercio Professioni "c'è bisogno di politiche su misura per il lavoro autonomo professionale che, come emerge dalla nostra ricerca, può continuare a creare nuova occupazione. In questo momento va sostenuta la sopravvivenza delle attività con interventi mirati e immediati, ma per il futuro occorrono autentiche riforme strutturali che favoriscano la competitività a garanzia della scelta di autonomia e indipendenza di ogni professionista".