(Teleborsa) - "Per rendere l’Italia più sostenibile, digitale e resiliente, il Recovery Plan deve avere un’anima agricola e puntare sullo sviluppo tecnologico e ambientale delle aree rurali, che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale con 11 milioni di cittadini". Lo afferma Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, in audizione al Senato, aggiungendo che il settore primario si propone come "alleato forte" del Ministero della Transizione ecologica, che dovrà gestire almeno 70 miliardi di fondi europei per la ripartenza.

"La scelta di creare il ministero della Transizione ecologica - sottolinea Scanavino - coglie il senso della grande sfida che abbiamo davanti e ci coinvolge pienamente e direttamente".

L'agricoltura - spiega - avrà un ruolo centrale per lo sviluppo sostenibile, attraverso la funzione produttiva, che resta evidentemente prioritaria, ma anche per la tenuta dei territori e lo sviluppo integrato del Paese, "producendo energia da fonti rinnovabili, tutelando il paesaggio e gestendo le risorse idriche, salvaguardando il suolo e le foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo del parco macchine per non inquinare”.

"Parliamo di un progetto nazionale di manutenzione del territorio, per il quale serve un Recovery Plan con robusti investimenti nelle infrastrutture, nei servizi e nella digitalizzazione, a partire dalle aree interne dove ancora nel 40% delle case non arriva il wi-fi", sottolinea il presidente di CIA, aggiungendo che "il rilancio dell’Italia ha bisogno di progetti concreti e innovativi, realizzabili con tempi certi e monitorabili, con il contributo degli agricoltori italiani, custodi della terra e sentinelle del territorio, insieme a tutte le forze economiche e sociali del Paese"

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