(Teleborsa) - Il vertice europeo sulla crisi sanitaria e sui vaccini ha costituito un assist per il Premier Mario Draghi, europeista convinto, per rilanciare la strada degli Eurobond, un tema caldissimo nel recente passato, che sinora ha sempre portato ad un flop del dibattito in ambito europeo.

Ma oggi Draghi ha un punto a suo favore rispetto alle discussioni intrattenute in passato: l'esperienza pilota dei Social Bond, emessi per finanziare i piani SURE e Next Generation EU, e l'indebolimento del fronte dei Paesi contrari all'unione fiscale, colpiti dalla crisi e dall'allargamento generalizzato dei deficit per superare l'emergenza pandemica.

Forte della sua lunga esperienza alla BCE, il Premier italiano è tornato ad enfatizzare l'importanza di una emissione comune e di una politica fiscale comune, che consenta di rendere stabile il meccanismo di emissioni europee sul modello degli Stati Uniti.

"Lo che la strada è lunga, ma dobbiamo cominciare a incamminarci. È un obiettivo di lungo periodo, ma è importante avere un impegno politico", ha affermato Draghi nel bel mezzo del vertice europeo, aggiungendo "dobbiamo disegnare una cornice per la politica fiscale che sia in grado di portarci fuori dalla crisi".

"La priorità assoluta deve essere non commettere errori durante la ripresa economica", ha affermato il Premier, indicando anche un modello cui tendere: gli Stati Uniti e la forza del dollaro. "Negli Usa - ha spiegato - hanno un'unione dei mercati dei capitali, un'unione bancaria completa, e un safe asset" e ciò garantisce al dollaro il successo a livello globale.