(Teleborsa) - Nel 2020 Lavazza ha registrato ricavi per 2,085 miliardi di euro, in flessione del 5% rispetto ai 2,2 miliardi del 2019. L'EBITDA è stato pari a 253 milioni di euro, in calo del 13% rispetto ai 291 milioni di euro del 2019, mentre l'utile netto è stato pari a 73 milioni di euro rispetto a 127,4 milioni del precedente esercizio.

La Posizione finanziaria netta è positiva per 102 milioni di euro (rispetto al 31 dicembre 2019 quando era positiva per 82,1 milioni) con una generazione di cassa operativa per 125 milioni di euro in linea con il 2019. Il gruppo ha registrato un aumento del +17,3% dei ricavi nel canale Retail, che ha parzialmente compensato la significativa contrazione del business Fuori Casa (Food Service -40%, Office Coffee Service -30%), generata dal blocco degli spostamenti e dalla chiusura dei bar e dei ristoranti.

L'incertezza causata dal Covid-19 continua nel 2021, "ma puntiamo a riportare il fatturato ai livelli pre-pandemia, sperando anzi di aumentare il gap della profittabilità", ha spiegato l'amministratore delegato Antonio Baravalle in una call con i giornalisti. "I primi tre mesi si sono mossi. Chiuderemo l'anno riportandoci su livelli di fatturato del 2019, cercando anche di superarli", ha aggiunto.

"È negli anni difficili bisogna guardare al futuro e Lavazza non ha mai smesso di disegnarlo", ha invece detto l'AD introducendo la "Roadmap to Zero" dell'azienda, ovvero l'ambizioso piano che porterà il gruppo alla completa neutralizzazione del proprio impatto carbonico entro il 2030, con un investimento solo per il biennio 2020-2021 di circa 50 milioni di euro.