(Teleborsa) - Dopo la tensione e ore di trattative serrate è arrivata la fumata bianca: semaforo verde alla proposta di mediazione sulla riforma del processo penale. Dopo una prima bozza accolta con freddezza sponda Movimento Cinquestelle, il Consiglio dei Ministri trova la quadra.


Per i reati con l’aggravante mafiosa previsto termine transitorio di 6 anni per concludere il processo d’Appello, valido fino al 2024: dal 2025 in poi scenderà a 5 anni. Mentre i processi per associazione di stampo mafioso e voto di scambio politico-mafioso (416-bis e ter) potranno prolungarsi "sine die". L’accordo è stato votato all’unanimità.

"Non è la nostra riforma ma abbiamo contribuito a migliorarla. Abbiamo detto che non si può transigere sui processi di mafia e terrorismo e lo abbiamo ottenuto”, dice il leader in pectore del M5S Giuseppe Conte che punge la Lega: "Sono rammaricato per la sua opposizione ad allungare la prescrizione per i reati di mafia".

Lega che esprime comunque soddisfazione. "Come chiesto dalla Lega, non rischieranno di andare in fumo i processi per mafia, traffico di droga e violenza sessuale. E ora avanti tutta con i referendum che completeranno il profondo cambiamento chiesto dai cittadini".

Esulta anche Enrico Letta, che su Twitter; "Riforma della giustizia che si avvicina all'Europa e fa compiere grandi avanzamenti in termini di modernità ed efficacia".