(Teleborsa) - Segnali di nervosismo e preoccupazione tornano sul mercato petrolifero con gli investitori intimoriti da un possibile eccesso di offerta.

I mercati scontano tale scenario e scattano le vendite: il contratto sul WTI, consegna dicembre, perde lo 0,67% a 80,22 dollari al barile, mentre il derivato sul Brent, gennaio, scende dello 0,87% a 82,04 dollari.

A ciò si aggiungono le dichiarazioni del segretario generale dell'Opec, Mohammad Barkindo, secondo cui un surplus delle scorte si sta già formando per il mese di dicembre.