(Teleborsa) - Per il 2023 si profila ancora uno scenario caratterizzato dall’incertezza, a causa delle persistenti tensioni sul fronte geopolitico, tali da condizionare la composizione dei portafogli degli asset manager in senso difensivo, ma pronti ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti che si verificheranno nei mesi a seguire. È quanto emerge dalla mappatura che l’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) ha svolto sugli outlook di un campione rappresentativo di Asset Manager associati, presentata oggi nel corso della conferenza "Le sfide degli investimenti. Il ruolo del Private Banking".
"La consulenza finanziaria professionale offerta dagli operatori del Private Banking sarà cruciale nell’indirizzare le scelte di investimento della clientela in uno scenario geopolitico, economico e finanziario incerto, soggetto a rapidi cambiamenti con impatti significativi sui patrimoni gestiti", ha ricordato Andrea Ragaini, Presidente di AIPB.
Il quadro attuale è caratterizzato da tre fattori: la transizione verso un nuovo scenario internazionale, la convivenza con l’inflazione e la stretta della politica monetaria. Lo scenario geopolitico continuerà ad essere caratterizzato dall’incertezza dovuta da tensioni persistenti, mentre l’Europa dovrà trovare un proprio approccio strategico nel rapportarsi con le altre potenze mondiali.
L’attesa è per un rallentamento della crescita globale (56% degli operatori), in un contesto economico contrassegnato da incertezza e rapidi cambiamenti. L’indebolimento dell’economia è collegato sia al ritiro coordinato delle politiche accomodanti, sia a specifici rischi dei singoli Paesi. Gli operatori ritengono più probabile una lieve recessione in Europa (88%), che negli USA (44%).
Dall’analisi degli outlook si nota una visione concorde degli Asset Manager, secondo cui il picco dell’inflazione è stato raggiunto nel 2022 e il rientro nel target del 2% non avverrà quest’anno. Più della metà (53%) degli operatori ritiene che l’inflazione resterà superiore all’obiettivo nel corso del prossimo triennio, e solo uno su cinque pensa che subirà una forte caduta avvicinandosi al 2%. Anche rispetto all’andamento dei tassi gli Asset Manager associati prevedono una loro risalita nel corso del 2023 (il picco della Fed è in un range tra il 5 e il 5,5%, mentre quello della Bce tra il 3,3 e il 4%). Troviamo invece opinioni divergenti sul rientro della stretta monetaria: poco meno della metà (47%) ritiene che l’azione restrittiva terminerà entro la prima metà dell’anno, il 20% pensa invece che dovremo attendere almeno il prossimo anno.
ne consegue che le scelte di portafoglio saranno improntate alla prudenza. Le direttrici che guideranno la strategia d’investimento saranno cautela e qualità, con un occhio di riguardo ai megatrend di lungo termine. Date le prospettive incerte, il portafoglio di inizio anno degli Asset Manager associati è difensivo, ma pronto ad adattarsi ai cambiamenti che interverranno durante il 2023. In linea generale c’è accordo su un ritorno dell’obbligazionario, con forte interesse verso i titoli governativi (soprattutto USA) e i titoli corporate investment grade, mentre rimane incerto il contesto per gli high yield. La possibilità che i mercati siano volatili, soprattutto nella prima parte dell’anno, porta ad un orientamento prevalente sul comparto azionario votato alla cautela, in attesa che le valutazioni riflettano il rallentamento economico:.
alla mappatura degli outlook si rileva, infine, che nei prossimi anni le maggiori opportunità si potranno trovare nell’obbligazionario high yield, nell’azionario growth, nel private equity e nel settore immobiliare.
In termini di aree geografiche, il protrarsi dell’instabilità fa sì che prevalgano outlook piuttosto neutri, in cui i mercati emergenti sembrano offrire il maggior valore (Asia con India e Indonesia, America Latina con Brasile, Messico e Colombia). Su base settoriale l’attenzione è per le tematiche di lungo periodo, come energia, infrastrutture, healthcare e tech, in cui gli investimenti continueranno a crescere indipendentemente dalle condizioni di mercato contingenti.
La mappatura degli outlook evidenzia, infine, che un fattore determinante per la costruzione di una strategia d’investimento sta nell’individuare in anticipo i potenziali cambiamenti strutturali nell’economia mondiale, investendo nelle trasformazioni in corso che influenzano trasversalmente geografie, settori e tutti gli aspetti dell’economia. Tra questi megatrend d’investimento troviamo l’andamento demografico e i cambiamenti sociali, la deglobalizzazione e il cambiamento degli equilibri economici, il cambiamento climatico, la transizione energetica e quella tecnologica.
Tutto questo sposta i riflettori sul ruolo della consulenza. Secondo il Presidente di AIPB, Andrea Ragaini "si è venuto a creare un nuovo regime in cui la geopolitica aumenta il proprio peso nei mercati finanziari e nelle decisioni di politica monetaria, risultando difficilmente prevedibile". In questo contesto "risulta evidente il ruolo della consulenza professionale, e soprattutto di quella Private, che deve monitorare e adattare rapidamente le scelte di investimento a uno scenario in rapido cambiamento. Un’attività che viene agevolata dalla frequenza degli incontri tra consulente e cliente che, grazie all’utilizzo di diversi canali, oggi ha raggiunto una media di 13 appuntamenti all’anno”.
AIPB: il 2023 ancora condizionato da incertezze, portafogli restano difensivi
La mappatura degli outlook di un campione rappresentativo di Asset Manager associati conferma il quadro esistente
15 febbraio 2023 - 16.13