(Teleborsa) - In base alle tabelle pubblicate dalla Banca d'Italia, nel 2022 l'istituto centrale italiano ha aumentato la sua quota di possesso del debito pubblico nazionale e, a fine dicembre, era giunta al 26,2% a seguito degli acquisti di titoli in ambito BCE che ora dovrebbero però gradualmente diminuire. Al termine del 2021 tale quota era infatti pari al 25,3%. Cresce leggermente inoltre, a fine 2022, anche la vita media residua del debito che passa da 7,6 anni del 2021 a 7,7 anni.
Al 31 dicembre del 2022 il debito delle amministrazioni pubbliche risultava pari a 2.762,5 miliardi contro i 2.678 miliardi di fine 2021 (150,3% del PIL) e i 2.765 di novembre. "L’aumento del debito nel 2022 (84,4 miliardi) ha riflesso sia il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (54 miliardi) sia l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio (34,4 miliardi). Le disponibilità liquide del Tesoro sono diminuite di 4 miliardi, a 43,5", spiega in una nota la Banca d'Italia.
Debito pubblico, nel 2022 aumenta la quota detenuta dalla Banca d'Italia
15 febbraio 2023 - 11.12