(Teleborsa) - "Le misure di liquidità emergenziali adottate dalle banche centrali e l’acquisizione accelerata hanno probabilmente abbassato le probabilità di un contagio più ampio del sistema bancario, anche se la decisione di cancellare le obbligazioni AT1 di CS potrebbe contribuire ad aumentare il costo del capitale per le banche". Lo sostiene l'agenzia di rating S&P in un report odierno sul settore alla luce delle recenti crisi bancarie, sottolineando che "la rapida fine di Silicon Valley Bank (SVB) e di Signature Bank, e il deal Credit Suisse-Ubs ricordano la sensibilità delle banche ai livelli di fiducia e alla liquidità".


In generale, avverte l'agenzia di rating, i rischi di credito si mantengono elevati. I fallimenti delle banche statunitensi - si legge - sono l'ultimo episodio di una volatilità finanziaria in parte causata dall'aumento dei tassi di interesse.

S&P ritiene "improbabile che questo episodio impedisca ai policymaker di rispettare il compito di contenere l'inflazione e si attende che i tassi rimangano più alti ancora a lungo. L’agenzia di rating ritiene inoltre probabile che le condizioni di finanziamento continuino a inasprirsi, provocando ulteriori episodi di turbolenza sul mercato del credito".

Sebbene quest'anno abbia visto alcuni sviluppi favorevoli al credito in termini di crescita, catene di approvvigionamento e costi dell'energia, S&P si attende che la qualità del credito sia ancora sotto pressione, dato l'aumento dei tassi e il rallentamento della crescita. I downgrade stanno superando gli upgrade e i tassi di default sono in aumento.

Ieri, intanto, nel corso di un evento di Intesa Sanpaolo a Milano, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti è intervenuto sul tema e su un possibile contagio per l’economia mondiale, alla luce del recente salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs: “Riteniamo che le ripercussioni per il sistema bancario italiano siano sostanzialmente insignificanti. Diciamo che la modalità seguita e l'ordine di priorità di garanzia tra azionisti e obbligazionisti ha sorpreso; però le autorità europee hanno ribadito gli ordini di priorità”.