(Teleborsa) - Nel 2025 il costo medio all'emissione del debito pubblico italiano ha continuato a ridursi, attestandosi al 2,75% (2,76% se si includono i prestiti SURE e NGEU) rispetto al 3,40% dell'anno precedente. Il costo medio del debito, calcolato come rapporto tra gli interessi e lo stock di debito delle Pubbliche Amministrazioni, si è invece attestato al 2,97% circa. È quanto emerge dalle Linee guida della gestione del debito pubblico 2026 pubblicate oggi dal Dipartimento del Tesoro del MEF.
Nel corso dell'anno sono state effettuate emissioni di titoli a medio-lungo termine per un totale di circa 380 miliardi di euro, mentre le emissioni BOT sono risultate di poco inferiori a 170 miliardi di euro.
La vita media del debito alla fine del 2025, relativamente allo stock di titoli di Stato, è stata pari a 6,92 anni (7,33 anni se si considerano anche i prestiti nell'ambito dei Programmi SURE e NGEU), dato lievemente inferiore a quello di fine 2024, pari a 7 anni.
Nel 2026 le esigenze di finanziamento saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione che, al netto dei BOT, saranno di circa 256 miliardi di euro e dal nuovo fabbisogno del settore statale dell'anno che, in base alle stime di finanza pubblica dovrebbe attestarsi intorno ai 125 miliardi di euro.
Tenendo conto dei prestiti del pacchetto NGEU e dell'attività di gestione delle disponibilità di cassa, il MEF prevede emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo compreso tra i 350 ed i 365 miliardi di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 2025.
In questo contesto, la politica di emissione e gestione del debito nel 2026 sarà orientata principalmente al conseguimento dei seguenti obiettivi: garantire copertura del fabbisogno a costi il più possibile in linea con l'andamento del mercato; consolidare i risultati già acquisiti in termini di esposizione ai principali rischi, in particolare quello di tasso di interesse e di rifinanziamento, anche attraverso la progressiva e graduale riduzione delle emissioni nel segmento a breve della curva dei rendimenti; continuare a sostenere le condizioni di liquidità del mercato secondario; proseguire nell'efficiente gestione delle giacenze liquide del Tesoro.
A tal fine, la strategia del Tesoro sul mercato si svilupperà attraverso: l'impegno a garantire prevedibilità e regolarità delle emissioni su tutti i principali segmenti dei titoli domestici; la calibrazione dei volumi offerti al mercato in modo da dare maggiore peso ai settori con migliore liquidità sul secondario e più profondità di domanda; il proseguimento dell'offerta dedicata agli investitori retail, volta ad ampliare la loro partecipazione diretta al debito pubblico, anche mediante strumenti con nuove caratteristiche finanziarie; l'ulteriore sviluppo del comparto dei BTP Green attraverso un volume complessivo di emissioni utile a favorire la liquidità dei singoli titoli e le necessità degli investitori specializzati ESG; l'uso di strumenti di liability management (concambi e riacquisti), in linea con l'approccio seguito negli ultimi anni, con una frequenza e intensità funzionali all'andamento di mercato, con il fine di ridurre le dislocazioni su specifici titoli, migliorare la liquidità del mercato secondario, gestire il profilo dei rimborsi per anni futuri nonché contribuire a ridurre il costo medio del debito in circolazione; il monitoraggio dell'evoluzione dei mercati in valuta estera sia in formato Global che in formato EMTN, con la possibilità di emettere in presenza di condizioni economiche favorevoli.
MEF, nel 2026 attese emissioni a medio-lungo in leggero calo a 350-365 miliardi di euro
Le nuove linee guida
19 dicembre 2025 - 16.49