(Teleborsa) - Banca Fideuram, appartenente al gruppo Intesa SanPaolo, ha archiviato i primi nove mesi dell'anno con un utile netto consolidato di 137,9 milioni, in calo rispetto ai 153 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

L'attività commerciale dei primi nove mesi del 2011 ha registrato una raccolta netta totale di € 1,2 miliardi, (€ 1,6 miliardi al 30 settembre 2010 che, peraltro, era composta per € 235 milioni da capitali acquisiti con il rimpatrio delle attività finanziarie detenute all’estero).

Al 30 settembre 2011 le masse amministrate dal gruppo Banca Fideuram erano pari a € 69,7 miliardi, (€ 71,6 miliardi al 31 dicembre 2010).

Le commissioni nette, pari a € 426,5 milioni, hanno evidenziato un incremento di € 31,5 milioni (+8%) rispetto al saldo di € 395 milioni registrato nei primi nove mesi del 2010.
Alla stessa data, la componente di risparmio gestito, pari a € 51,6 miliardi, costituiva il 74% delle masse totali (74,7% a fine 2010).

Il margine di interesse, pari a € 100,3 milioni, ha registrato un aumento di € 9,8 milioni (+10,8 %) rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, attribuibile in gran parte al portafoglio titoli che, nella componente a tasso variabile, ha beneficiato del rialzo dei tassi di interesse a breve termine nella prima parte dell’anno, compensando la riduzione dei volumi medi gestiti del primo semestre.

Al 30 settembre 2011 il numero complessivo dei private banker delle Reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest (compresi i 308 professionisti provenienti dall’acquisizione di Banca Sara) risultava pari a 4.828 (4.349 al 31 dicembre 2010).

Il Cost/Income ratio e' risultato pari a 45,2% rispetto al 48,8% registrato nei primi nove mesi del 2010.

Commentando questi risultati, l'Amministratore Delegato di Banca Fideuram Matteo Colafrancesco ha sottolineato: "I dati positivi sul fronte della raccolta confermano quanto sia premiante, soprattutto in momenti particolarmente difficili, un modello di business fondato sulla consulenza e la vicinanza dei nostri private banker alla clientela. Dal punto di vista economico-finanziario, l'effetto della svalutazione sui titoli greci non sminuisce evidentemente l'andamento molto favorevole delle componenti core del nostro conto economico, ed in particolare delle commissioni nette".