(Teleborsa) - All'Ilva arriva il "risanatore" Enrico Bondi che è stato nominato commissario straordinario dell'azienda siderurgica. La decisione è arrivata ieri, al termine del Consiglio dei Ministri che ha varato così un nuovo decreto salva-Ilva, dopo quello approvato a dicembre scorso, per tentare di gettare un ancora di salvataggio all'acciaieria di Taranto.
Il decreto approvato, ieri prevede anche un commissariamento che durerà 12 mesi, rinnovabile per due volte fino a un massimo di 36 mesi. Inoltre, il provvedimento sblocca gli 8,1 miliardi di euro sequestrati dalla Procura tarantina.
Enrico Bondi sarà invece il commissario straordinario e prenderà in mano le redini dell'azienda. Per questo compito Bondi "potrà avvalersi di due sub-commissari nominati uno dal ministero dello Sviluppo economico e uno dall'Ambiente. E mentre si levano voci di consenso arrivano anche pareri contrastanti come quello di Maurizio Sacconi che bolla la decisione presa come "pericoloso precedente per la libertà d'impresa".
A sedare gli animi, ci ha pensato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato che, nella conferenza stampa a seguito del Consiglio dei Ministri, ha spiegato la decisione sull'Ilva non assume i caratteri di un esproprio. Il Ministro ha sottolineato che la proprietà dell'Ilva "è di una società dove i Riva sono la maggioranza, ma non è della famiglia Riva". Premesso questo, Zanonato ha evidenziato il fatto che il CdM ha cercato di rendere più stringente possibile l'attività del commissario, cioè dare i tempi stretti per garantire il rispetto pieno dell'AIA".
A supportare la tesi di Zanonato , anche Il ministro dell' Ambiente, Andrea Orlando, che ha spiegato che il commissariamento dell' Ilva è fortemente connesso all'andamento dell'AIA e l'orizzonte massimo è quello previsto per la sua realizzazione".