(Teleborsa) - Torna alla ribalta il caso Sony che, da qualche tempo, si trova sotto un maxi attacco hacker. Un'aggressione senza precedenti, che era stata inizialmente ricondotta alla vendetta di un ex dipendente, ma che poi è stata collegata da fonti investigative al regime dittatoriale della Corea del Nord.

L'attacco, che sta assumendo i contorni di una vera e propria crisi diplomatica, ha ora costretto la casa di entertainment giapponese a cancellare l'uscita del film "The Interview", una satira sul dittatore nordcoreano Kim Jong-Un, non solo nelle sale cinematografiche, ma anche nel circuito della TV on demand e degli home video.

La sofferta decisione è stata presa da Sony dopo una serie di minacce di attentati terroristici in stile 11 settembre, che hanno costretto molti esercenti cinematografici a cancellare il film dalla programmazione nelle loro sale. Anzi, il film è letteralmente scomparto dall'etere, o perlomeno dal sito di Sony, dove non vi si fa più alcun accenno e dove è stata rimossa prontamente la locandina.

"Sony Pictures non ha ulteriori progetti di uscita per il film", ha dichiarato succintamente un portavoce della big nipponica. Intanto, il National Security Council della Casa Bianca ha confermato che è in corso la valutazione del caso e che il governo sta lavorando per "assicurare alla giustizia i responsabili", senza però far cenno alla Corea del Nord.