(Teleborsa) - Il razzismo continua a far tremare gli Stati Uniti, provocando tensioni sopratutto ai vertici del Paese.

A riaccendere il fuoco l'uccisione "per vendetta" di due poliziotti in strada a Brooklyn da parte di un giovane nero che si è poi suicidato. "Hanno fatto fuori uno di noi e io ne farò fuori due di loro", aveva scritto poco prima il ragazzo su Instagram.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è detto "indignato per l'uccisione dei due agenti", ricevendo dure critiche da parte dell'ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, che ha dato all'inquilino della Casa Bianca "una parte della responsabilità" dell'accaduto", riferendosi alla "propaganda" contro la polizia a cui il Paese ha assistito dopo il caso Ferguson.

Finito sotto accusa anche l'attuale sindaco di New York, Bill De Blasio, che secondo il sindacato della polizia e parte della città ha anche lui "le mani sporche di sangue". De Blasio sarebbe stato incolpato per aver appoggiato le proteste contro la decisione del Gran Giurì di scagionare il poliziotto che uccise l'afroamericano Eric Garner.