(Teleborsa) - Dall'Europa a Washington, nuvole nere si stanno addensando sul trionfo di Alexis Tsipras alle elezioni politiche in Grecia.
Sono i cori di "no" al programma elettorale di Syriza, il partito che breve prenderà le redini della Grecia.
Il primo a mettere le mani avanti è stato il Presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Il suo commento "ora Atene rispetti gli impegni, le riforme sono nel loro interesse" pronunciato a poche ore dalla notizia sull'esito delle elezioni ha immediatamente fatto il giro del mondo, chiarendo la posizione della Germania.
Un altro altolà è giunto anche dalla Finlandia. Il Premier Alexander Stubb ha detto chiaro e tondo di non voler sentir parlare di ristrutturazione del debito né di cambiamenti drastici. Al massimo Atene potrebbe chiedere un dilazionamento del debito.
"Non siamo pronti a una cancellazione del debito della Grecia, ma ovviamente siamo pronti a discutere diversi programmi, ad esempio potremmo prolungare le scadenze di pagamento" ha dichiarato.
Anche il Fondo Monetario Internazionale si è affrettato ad esprimere la propria posizione in merito al caso Grecia. In una intervista a Le Monde, la Direttrice del FMI Christine Lagarde ha detto che la Grecia deve rispettare le regole dell'Unione Europea, aggiungendo che non ci sono trattamenti diversi per i vari Paesi.
La Lagarde ha poi invitato Atene a continuare con le riforme spiegando: "Non è una questione di austerità, queste sono riforme profonde che vanno fatte".
Da Berlino alla Finlandia, passando per il FMI: ecco chi dice no a Tsipras
26 gennaio 2015 - 12.50