(Teleborsa) - Il Tribunale di Algeri ha ieri condannato Saipem Contracting Algérie, la controllata algerina del gruppo Saipem, nel procedimento "Sonatrach 1", in relazione a presunte tangenti pagate per l'aggiudicazione di una gara nel 2009, relativa alla commessa denominata GK3. Lo stesso tibunale ha però sbloccato un conto congelato dal 2010.

In particolare, il Tribunale di Algeri ha comminato a Saipem Contracting Algérie una ammenda, pari a circa 34 mila euro, per aver beneficiato di una "maggiorazione dei prezzi" nell'aggiudicarsi una gara pubblica grazie agli "agganci" dei vertici con le autorità locali.

Il Tribunale, accogliendo la richiesta di Saipem Contracting Algérie, ha però sbloccato due conti correnti in valuta locale che erano bloccati dal 2010 ed il cui saldo è pari a circa 82 milioni di euro.

Saipem Contracting Algérie ha comunque annunciato che valuterà le motivazioni del Tribunale e presenterà ricorso in Cassazione avverso la sentenza di primo grado, non ritenendo che vi sia stata alcuna maggiorazione rispetto ai prezzi di mercato. La presentazione del ricorso, ai sensi della legge algerina, sospende di pieno diritto l’irrogazione dell’ammenda.

Il Tribunale di Algeri ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile del Trésor Public algerino. Sonatrach, committente della commessa GK3, che si era costituita parte civile nel procedimento, si è riservata di fare valere in separata sede civile il diritto al risarcimento del danno subìto. Allo stato tale richiesta non è stata presentata in sede civile né è stato precisato l’ammontare dell’asserito danno.