(Teleborsa) - Continua a migliorare la situazione della manifattura europea, che agisce da traino della ripresa dell'economia dell'Area Euro che si porta ai massimi da 6 anni, mentre Francia e Germania si confermano le locomotive dell'UE.

Le ultime rilevazioni dei PMI (manifatturiero e servizi), preludono ad un rafforzamento della crescita dell'economia dell'Eurozona allo 0,6-0,7% nel 2° trimestre 2017.

A maggio, l'indice preliminare del PMI manifatturiero è balzato a 57 punti dai 56,7 di aprile, superando il consensus di 56,5, mentre il PMI del terziario è sceso inaspettatamente a 56,2 da 56,4 e risulta sotto le attese di 56,4. L'indice composito resta quindi stabile a 56,8 punti che rappresenta il masismi da 70 mesi e risulta sopra il 56,6 del consensus.

Dalla preliminare stima flash, che si basa su circa l’85% delle risposte finali, la crescita è accelerata soprattutto nel manifatturiero. "La crescita dell’economia dell’Eurozona resta decisamente forte", commenta il capo economista di Markit Chris Williamson, segnalando che i dati del PMI indicano una crescita potenziale del PIL dello 0,6-0,7% nel secondo trimestre, che oltre ad essere la più alta da sei anni a questa parte, risulterebbe sensibilmnente superiore alle previsioni (+0,4%) che si rivelano dunque più pessimistiche.

Guardando alla situazione delle due maggiori economie dell'Eurozona, gli indici PMI (compositi) in Francia e Germania sono balzati rispettivamente a 57,6 e 57,3 risultando entrambi superiori al consensus.

"Sebbene il ritmo di crescita sia compatibile con un atteggiamento più da falco della BCE - aggiunge Williamson - la caduta delle pressioni sui prezzi supporta le argomentazioni che i tempi non siano ancora maturi per il tapering".