(Teleborsa) - L'ondata di freddo negli Stati Uniti e l'indebolimento del dollaro stanno alimentando la corsa rialzista dei prezzi del petrolio. A fare da assist alle quotazioni petrolifere, contribuisce anche il permanere delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita.

Il WTI, benchmark americano sta guadagnando lo 0,89% e scambia a 62,18 dollari al barile mentre il Brent, greggio di riferimento europeo, sale dello 0,41% a 67,7 dollari, livelli che non si vedevano da novembre del 2014.

Secondo l'American Petroleum Institute (API) lo stock di greggio è calato di circa 5 milioni di barili, la scorsa settimana, attestandosi a quota 427,8 milioni di barili. Nel pomeriggio sarà pubblicato il dato ufficiale EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano.