(Teleborsa) - Il Pd chiude la porta al Movimento Cinque Stelle e sbarra la strada al centrodestra.

Con M5s "capitolo chiuso". "Parlavamo molto di loro, ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all'irrilevanza e accettare una sfida. Era un'ipotesi più rischiosa ma, l'ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione".

Così il segretario reggente, Maurizio Martina, durante il suo intervento alla Direzione nazionale che avverte: "Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato".

"Per noi il tema non è mai stato votare Salvini o Di Maio Premier. Ma per noi il tema non potrà mai essere nemmeno sostenere un qualsivoglia percorso con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. Tanto più impossibile chiaramente per noi un governo a trazione leghista".

Poi l'appello all'unità: "Basta odi tra di noi" e la richiesta di fiducia: "Chiedo alla direzione di rinnovarmi la fiducia a proseguire il mandato fino all'assemblea nazionale che sarà certo un passaggio importante per la nostra prospettiva. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole. Non ci servono unanimità che si sciolgono al primo minuto dopo la direzione".

Da Mattarella con spirito costruttivo. "Lunedì si terranno nuove consultazioni e dovremo avere atteggiamento costruttivo verso la presidenza per affrontare questo nodo complesso" - spiega Martina invitando i Dem a tenere al centro temi come l'Europa. "Credo che tanto più oggi dobbiamo supportare l'operato di Mattarella a cui vanno anche da qui i nostri sentimenti di stima e fiducia".

Il capo dello Stato darà il via a un nuovo round di consultazioni, lunedì 7 maggio, che si terranno in un'unica giornata, "per verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranza di governo".