(Teleborsa) - Prima seduta dell'anno all'insegna delle difficoltà per le borsa asiatiche, che chiudono le contrattazioni in rosso, dopo alcuni deludenti dati cinesi. Anche la performance dell'anno di Wall Street allarma gli investitori asiatici, che nei prossimi giorni cercheranno di captare il trend del mercato USA ad inizio 2019.

L'indice PMI manifatturiero cinese elaborato da Caixin/Markit è scivolato in zona contrazione a 49,7 punti dai 50,2 precedenti, deludendo le attese che erano per un dato a 50,3. Una indicazione che conferma i venti di recessione dell'industria cinese, come già indicato dal PMI ufficiale diffuso dall'ufficio statistico NBS la scorsa settimana (49,4 punti).

Ancora chiusa per festività la Borsa di Tokyo, con l'indice Nikkei che nell'ultima trattazione del 28 dicembre ha ceduto lo 0,31% a 20.015 punti, chiudendo l'anno in calo del 12%.

Male Seoul che arretra dell'1,52%. Deboli le borse cinesi, con Shanghai che cede l'1,15%, mentre Shenzhen perde lo 0,81% e Taiwan l'1,71%.

Viaggiano in forte ribasso le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, specie Hong Kong che lascia sul parterre oltre il 2%. Singapore segna invece un -0,99%, Kuala Lumpur -1,15%, Jakarta -0,22%, mentre viaggia solitaria in controtendenza Bangkok +0,78%.

Incerta Mumbay (-0,28%), mentre fa peggio la piazza di Sydney (-1,47%).