(Teleborsa) - Le stime UE sull'economia italiana confermano la stagnazione che, nel nostro Paese, è dovuta non solo al rallentamento generale del ciclo internazionale ma ad un "perdurante clima di incertezza che blocca lo sviluppo economico del Paese".

È il commento di Confesercenti sul dato del Pil italiano reso noto dalla Commissione Europea. Secondo l'associazione, le previsioni "smentiscono parzialmente il quadro programmatico adottato con il Def, soprattutto su crescita e debito" e anzi "sottolineano la difficoltà in cui versa la nostra economia, stretta tra l'esigenza di rilanciare il sistema economico nel suo complesso e la sempre più probabile richiesta di una manovra correttiva per non far esplodere il deficit".

Se l'unica nota positiva arriva dai consumi, stimati al +0,6%, per l'associazione è dunque necessario non gravare sugli stessi, a partire dall'aumento dell'IVA previsto dalle clausole di salvaguardia. Secondo le stime Cer per Confesercenti, queste provocherebbero nel prossimo biennio una riduzione di 10 miliardi della spesa delle famiglie, "una mannaia anche per il Pil, che aggraverebbe le già deboli condizioni di salute della nostra economia".

Infine, seppur molto dipenda dalla situazione internazionale, per Confesercenti "molto è anche nelle nostre mani: serve un piano di rilancio serio e condiviso, che permetta di superare il clima di incertezza che perdura tuttora, alimentato anche dai contrasti tra i partner di governo. Che, soprattutto in campo economico, non aiutano a innescare i meccanismi virtuosi tra famiglie ed imprese".