(Teleborsa) - Settembre caldo per il mondo della scuola. Con la firma definitiva all’Aran del Ccnl 2016-2018 arriveranno, infatti, in busta paga aumenti di circa 450 euro netti al mese per 7.452 presidi interessati dagli aumenti contrattuali.

C'è però da fare i conti, anche con la questione legata al Concorso per Dirigenti Scolastici, dopo la recente pronuncia del Tar che ha annullato le prove d’esame che comporta il rischio concreto di far iniziare il nuovo anno con circa 2.300 istituti senza dirigente di ruolo, di conseguenza da affidare a un reggente. Alle 1.999 sedi vacanti, che tengono già conto delle 450 uscite per effetto di quota 100, vanno aggiunti i 364 istituti sottodimensionati.

Concorso dirigenti scolastici, il Tar annulla la prova - Lo scorso 2 luglio, infatti, il concorso da 2.900 posti, ormai giunto alle battute finali, per dirigenti scolastici è stato annullato dal Tribunale regionale del Lazio che ha accolto un primo ricorso tra quelli presentati da decine e decine di candidati che avevano denunciato irregolarità nelle prove. Motivo del contendere l'incompatibilità in cui versavano tre membri della commissione plenaria che ha fissato i criteri di valutazione delle prove.

"Il ricorso va accolto - hanno scritto i giudici amministrativi - a seguito della riconosciuta fondatezza della doglianza che ha contestato la legittimità dell'operato della commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale in questione". Il punto accolto è quello della incompatibilità di tre commissari.

Una questione delicatissima, ancora tutta da definire, con il nuovo anno scolastico ormai alle porte.

Contro la pronuncia l'Associazione Nazionale Presidi (Anp) ha presentato ricorso. Così come il Miur che nell’appello al Consiglio di Stato ha chiesto la sospensiva in via cautelare. Non resta che attendere come si pronunceranno i Giudici di Palazzo Spada, la cui decisione è attesa in settimana.