(Teleborsa) - Sì all'unificazione di Imu e Tasi, ma soprattutto sì a una generale riduzione del livello di tassazione sugli immobili e il superamento di alcune "palesi iniquità". È quanto emerso a seguito del ciclo di audizioni alla Camera sulle proposte di unificazione di Imu e Tasi tenute da Confedilizia e Rete Imprese Italia.

"Oltre a sollecitare il superamento dei moltiplicatori Monti, nella sua audizione della scorsa settimana Confedilizia aveva indicato alcune priorità", ha ricordato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Tra i provvedimenti ci sono "il mantenimento di una componente legata ai servizi, ritenuto indispensabile anche dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti - è stato lo stesso sottosegretario al Mef Bitonci a dire che la nuova Imu 'deve essere una tassa sui servizi'-; l'eliminazione della tassazione degli immobili inagibili o inabitabili e di quelli sfitti dopo che il vicepremier Salvini aveva preannunciato questa misura almeno per i negozi, che in qualche caso scontano anche l'Irpef (per quelli occupati abusivamente, invece, la giurisprudenza ha già iniziato a sancire la non tassabilità); il superamento della discriminazione delle abitazioni di categoria catastale A/1, A/8 e A/9; un ampliamento delle ipotesi di deducibilità dalle imposte sui redditi".

"Naturalmente - conclude Spaziani Testa - qualsiasi riduzione del carico fiscale deve essere stabilita per legge e non lasciata alla buona volontà dei Comuni. Altrimenti, siamo da capo".