Martini sottolinea due importanti vantaggi per l'accesso a questi prodotti di risparmio alla cosiddetta clientela normale. Il primo è quello di remunerare il risparmio in un periodo di tassi a zero, il secondo è aiutare le aziende italiane a dare anche nuove forme di accesso al capitale, sia di debito che di credito, per poter crescere come la Francia, l'Inghilterra e gli Stati Uniti. "Questo - sottolinea l'amministratore delegato di Azimut - vuol dire spostare una parte dei soldi che ad oggi sono su attività improduttive, sui conti correnti o su titoli di stato, a nuove formule che aiutino le imprese".
Per darvi un'idea - spiega - "se l'1% della ricchezza complessiva degli italiani si spostasse sull'economia reale vorrebbe dire spostare 92 miliardi di euro e quindi sostenere in maniera diversa le imprese, facendole crescere e creando anche nuovi posti di lavoro".
Riguardo ai pericoli dovuti a venti di guerra, economia in frenata o in stallo, insomma, a fenomeni di instabilità, la ricetta di Azimut è innanzitutto chiedere consiglio a persone esperte, secondo diversificare al massimo, terzo informarsi, poiché una certa educazione finanziaria è fondamentale, quarto avere un orizzonte temporale adeguato, quinto in un periodo di tassi zero diversificare puntando su investimenti alle imprese.
Riguardo alla green economy, Martini ritiene che l'industria finanziaria può svolgere un'azione importante veicolando i soldi su chi produce meno inquinamento, e su chi presta più attenzione ai temi ambientali. Ma conclude Martini "molto, sta nella voglia di cambiamento del singolo cittadino".
di
Dino Sorgonà