"La demolizione del Fokker 27 apre uno scenario parallelo alla nostra missione principale - ha dichiarato Alessandro Cianciaruso, Amministratore delegato di SEAS - e predispone la nostra società a rendersi disponibile all’esecuzione di analoghe operazioni laddove necessario".
Si è trattato di una complessa operazione, eseguita nell’ambito delle competenze in possesso della società, portata avanti nell’arco di tre settimane, suddivisa in quattro fasi, a cominciare dall’iter autorizzativo che ha consentito, con il benestare di ENAC, di avviare la procedura dal punto di vista tecnico.
E’ stata poi seguita dall'opera di catalogazione e rimozione della componentistica presente a bordo dell’aeromobile, attraverso l’archiviazione fotografica e la registrazione di ogni singolo componente, prima della cosiddetta mutilazione che equivale alla distruzione del velivolo. La procedura di demolizione ha previsto la separazione delle diverse tipologie di materiali, per consentirne lo smaltimento in modalità selezionata e differenziata a cura di una ditta esterna specializzata.
La fase conclusiva ha comportato il taglio della fusoliera, il cui materiale ferroso è stato destinato al riciclaggio in fonderia. "Questa operazione ci ha visti impegnati - ha spiegato Cianciaruso - mentre contestualmente all’interno dei tre hangar presenti nella nostra base di Bergamo venivano condotte le normali attività di manutenzione sugli aeromobili della flotta Ryanair, che ciclicamente si posizionano sull’aeroporto. Nel periodo di lockdown tutte le infrastrutture di cui disponiamo sul territorio nazionale e le risorse umane presenti sono infatti massimamente coinvolte nel programma di manutenzione per consentire alla flotta di Boeing 737-800 della low cost irlandese di essere pronta appena i voli passeggeri ripartiranno".