(Teleborsa) - Se il Regno Unito volesse bilanciare l'impatto della pandemia sui conti dello Stato dovrebbe procedere ad un aumento delle tasse pari a 60 miliardi di sterline (circa 69 miliardi di euro), secondo uno studio dell'Institute for Fiscal Studies. L'istituto di ricerca ha detto che gli effetti della crisi da coronavirus sull'economia britannica potrebbero essere peggiori di quanto previsto a novembre dall'Ufficio per la responsabilità di bilancio, ma ha sottolineato che ora non è il momento di cercare di aggiustare le finanze pubbliche ed esortato il ministro del Tesoro a continuare a sostenere la ripresa.

L'avvertimento dell'Institute for Fiscal Studies arriva poche settimane prima della presentazione del budget annuale in Parlamento da parte del ministro delle Finanze britannico, Rishi Sunak. In quell'occasione, il Cancelliere dello Scacchiere dovrà delineare come intende affrontare il pesante indebitamento che la pandemia ha portato sulle casse del Regno Unito.

"È possibile che la crescita sarà abbastanza veloce da dissipare ampiamente i grandi deficit fiscali - ha affermato Paul Johnson, direttore dell'IFS - Ma questo non è lo scenario più probabile. Più probabilmente, siamo sulla buona strada per prolungati disavanzi non sostenibili. Una resa dei conti sotto forma di grandi aumenti fiscali futuri è altamente probabile, ma non ancora inevitabile".

Lo scenario più probabile dell'analisi, basata sulle previsioni di Citigroup, indica che la Gran Bretagna prenderà ancora in prestito circa 130 miliardi di sterline entro la metà del decennio, il 30% in più rispetto alle previsioni dell'Office for Budget Responsibility. Questo numero potrebbe salire fino a 190 miliardi di sterline in uno scenario pessimistico.

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