(Teleborsa) - Le principali banche europee registrano profitti nei paradisi fiscali pari a 20 miliardi di euro ogni anno, ovvero circa il 14% dei profitti totali delle banche nei paradisi fiscali ogni anno. Lo evidenzia un nuovo report dell'EU Tax Observatory, un centro di ricerca sulla tassazione finanziato dall'Unione europea. Circa il 25% degli utili realizzati dalle 36 banche di rilevanza sistemica oggetto dell'indagine sono contabilizzati in Paesi con un'aliquota fiscale effettiva inferiore al 15%, con l'utilizzo dei paradisi fiscali che varia notevolmente da banca a banca.
L'analisi - firmata da Mona Barake, Giulia Aliprandi e Paul-Emmanuel Chouc - indaga anche il deficit fiscale (definito come la differenza tra ciò che queste banche attualmente pagano in tasse e ciò che pagherebbero se fossero soggette a un'aliquota fiscale effettiva minima in ciascun Paese) derivante dall'utilizzo dei paradisi fiscali. Con un'aliquota minima del 15% le banche europee dovrebbero pagare 3-5 miliardi di euro di tasse in più all'anno, 6-9 miliardi di euro con un'aliquota minima del 21% e 10-13 miliardi di euro con un'aliquota minima del 25%.
L'EU Tax Observatory ha anche documentato una maggiore redditività dei dipendenti nei paradisi fiscali rispetto agli altri Paesi: la redditività media per addetto è di circa 283.000 euro nei paradisi fiscali, rispetto ai 68 mila euro dei non paradisi e ai 63 mila euro nel mercato domestico. La ricerca ha inoltre mostrato che i margini di profitto delle banche sono molto più alti nei paradisi fiscali (52-58%) rispetto ai margini di profitto nei non paradisi (20-35%).
I paradisi fiscali considerati nel report sono Bahamas, Hong Kong, Macao, Bermuda, Irlanda, Malta, Isole Vergini britanniche, Isola di Man, Mauritius, Isole Cayman, Jersey, Panama, Gibilterra, Kuwait, Qatar, Guernsey, Lussemburgo.
Banche UE, profitti nei paradisi fiscali per 20 miliardi di euro all'anno
06 settembre 2021 - 12.27