(Teleborsa) - Dopo avere sospeso lo scorso mese di marzo in voli verso l’Italia, a causa della interdizione all’ingresso dello spazio aereo italiano (provvedimento seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia), la compagnia aerea Aeroflot ha chiuso ogni attività nel nostro Paese.

Una decisione che comporta il licenziamento collettivo di tutti i suoi 35 dipendenti presenti sul territorio nazionale, negli aeroporti di Roma Fiumicino, Malpensa, Venezia, Napoli e Verona. La procedura di licenziamento era stata già avviata da Aeroflot lo scorso marzo, ma la trattativa non ha avuto sbocchi.