(Teleborsa) - Cellularline, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet, torna a contestare le valutazioni fatte da Esprinet, che ha lanciato un'OPA sulla società, e a dirsi ottimista sul proprio futuro da realtà indipendente. La società "ritiene che il completamento delle attuali iniziative strategiche consentirà e sosterrà la crescita nei prossimi anni, sfruttando anche tutte le nuove competenze acquisite attraverso le recenti acquisizioni", si legge in una presentazione pubblicata sul sito internet.

Il Business Plan al 2025, che finora non era stato reso noto, prevede: ricavi in un range fra 175 milioni e 195 milioni di euro; EBITDA Adjusted in costante crescita nel corso del piano, puntando a raddoppiare il risultato ottenuto nell'esercizio 2021; un miglioramento dell'Indebitamento Finanziario Netto che porterà a fine piano ad un leverage ratio inferiore a 1x.

I principali obiettivi e iniziative del Piano Industriale al 2025 includono: per quanto riguarda marchio e prodotti, innovazione continua della gamma di prodotti in tutte le categorie, spingendo per un assortimento di prodotti orientato alle categorie più redditizie; per quanto riguarda il mercato italiano, confermare la leadership di mercato e rafforzare la partnership con i rivenditori a un livello successivo, lavorando su tutti i canali (Elettronica di Consumo, Mass Merch e Telco).

Sul fronte internazionale, è previsto un ritorno in Germania e Austria, l'aumento della quota di mercato in selezionati paesi dell'UE e del Medio Oriente, oltre che accordi strategici con i principali distributori dell'UE. Nel campo del Travel Retail, la società si aspetta un significativo progressivo rimbalzo dopo la pandemia di Worldconnect e crescita anche per Cellularline in questo canale (sia Italia che Europa).

Come già comunicato al mercato in data 15 settembre 2022, il consiglio di amministrazione di Cellularline è tornato a ribadire che ha ritenuto che il corrispettivo offerto di 3,75 euro per azione sia non congruo da un punto di vista finanziario.