(Teleborsa) - La banca centrale svizzera (SNB), nella riunione odierna, ha alzato i tassi dello 0,5% portando così il costo del denaro all'1,5%. Lo comunica l'istituto elvetico spiegando che decisione si è resa necessaria per contrastare la pressione sull'inflazione.

La mossa serve a "contrastare la pressione inflazionistica nuovamente cresciuta" e "non è da escludere che potranno rendersi necessari ulteriori rialzi" - afferma l'istituzione monetaria nel comunicato che accompagna la decisione -. La Banca nazionale ribadisce inoltre la sua "disponibilità ad agire all'occorrenza sul mercato dei cambi al fine di assicurare condizioni monetarie adeguate". A questo riguardo - sottolinea - "da alcuni trimestri, sono le vendite di valuta estera ad avere preminenza".
Nella nota, la banca centrale della Confederazione afferma che l'inflazione resta "ancora nettamente al di sopra dell'area che la Banca nazionale assimila alla stabilità dei prezzi. Il recente incremento è riconducibile soprattutto al rincaro dell'elettricità, dei servizi turistici e dei generi alimentari. Tuttavia, gli aumenti di prezzo sono ormai diffusi su ampia scala".

La banca centrale rivendica, poi, le misure annunciate di Confederazione, Finma e Banca nazionale, sul Credit Suisse, che "hanno arginato la crisi". La Banca nazionale "fornisce un ingente sostegno di liquidità in franchi e in valuta estera. Si tratta di prestiti garantiti - precisa - e soggetti al pagamento di interessi".

Un fallimento di Credit Suisse "avrebbe avuto gravi ricadute per la stabilità finanziaria nazionale e internazionale e per l'economia svizzera. Correre questo rischio sarebbe stato irresponsabile", afferma il presidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera, Thomas Jordan.