(Teleborsa) - Prendono il via oggi in Iowa, come avviene ogni quattro anni, i caucus, le tradizionali riunioni elettorali per la scelta del candidato di un partito per la nomination presidenziale in vista delle elezioni 2024. Lo stato del Midwest, con poco più di 3 milioni di abitanti, ha il primato di essere il blocco di partenza della primarie e quindi della lunga corsa per la Bianca, che si concluderà con il voto di novembre. "Domani vinceremo, e la nostra vittoria si farà sentire in tutto il paese e in tutto il mondo. Andate a votare e salvate l'America" ha affermato ieri Donald Trump rivolgendosi ai suoi sostenitori che hanno sfidato il gelo polare per ascoltarlo al Simpson College di Indianola, in Iowa dove corre verso la vittoria. L'ultimo sondaggio del Des Moines Register lo indica al 48%, con un vantaggio di 28 punti su Nikki Haley. L'ex governatrice della South Carolina è infatti seconda con il 20%, davanti a Ron DeSantis scivolato al terzo posto con il 16%. Se le rilevazioni fossero confermate, l'ex presidente farebbe la storia. Nessun candidato ha infatti mai vinto con un margine così ampio. Nel 2016 Trump era avanti in tutti i sondaggi in Iowa, ma alla fine a cantare vittoria fu il senatore del Texas Ted Cruz.
"Non è Maga, non sprecate il vostro voto", ha detto l'ex presidente ai suoi sostenitori, preoccupato da una possibile bassa affluenza ai caucus a causa del freddo polare che potrebbe penalizzarlo. Trump inoltre sa bene, per esperienza personale, che nulla va dato per scontato visto che i caucus dei repubblicani sono segreti e questo potrebbe riservare sorprese.
L'ultimo sondaggio del Des Moines Register conferma l'ascesa di Haley e fra lo staff dell'ex ambasciatrice c'è ottimismo anche se nulla è dato per scontato. Un solido secondo posto dell'ex ambasciatrice potrebbe cambiare la corsa alla Casa Bianca, consentendole di arrivare alle primarie del New Hampshire – dove ha un forte sostegno – con il vento in poppa e presentarsi come la vera alternativa a Trump. La strada verso il 2024 per Haley comunque non è facile: i consensi fra i potenziali elettori non laureati sono solo al 3% mentre Trump in questa fascia domina incontrastato.
"Fermerò l'invasione del nostro Paese. Questa non è una situazione normale: questa è una invasione – ha detto Trump, durante il comizio per le primarie dei Repubblicani in Iowa impegnandosi a 'mettere fine all'invasione dei migranti' e 'a impedire ai democratici di vincere nel 2024' –. Metterò fine all'incubo di inflazione creato da Joe Biden. E riprenderemo le trivellazioni di pozzi petroliferi e di gas. Renderò permanenti i tagli alle tasse e aumenterò i tagli di tasse per le famiglie. Quando ho governato io – ha rivendicato l'ex presidente – ci sono stati i maggiori tagli alle tasse della storia repubblicana, perfino superiori a quelli dell'era Reagan. Creeremo l'economia più forte della storia. Biden mette l'America all'ultimo posto, io la metto al primo posto".
"Haley non è all'altezza del lavoro da presidente, non è abbastanza forte" ha aggiunto Trump parlando al suo popolo. L'ex presidente ha criticato DeSantis definendolo "una delusione" e Vivek Ramaswamy, il candidato repubblicano da molti definito il 'Trump Millennial'.
Chi ha più da perdere nella nottata elettorale è DeSantis. L'ex governatore della Florida è stato a lungo considerato la maggiore minaccia per l'ex presidente. Ma la sua campagna elettorale non è mai veramente decollata e l'Iowa, di cui ha visitato tutte e 99 le contee, rappresenta un possibile test decisivo: dovrà dimostrare di essere l'anti-Trump o lasciare la corsa. Se dovesse arrivare terzo infatti confermerebbe i timori del partito repubblicano sul suo appeal politico e salirebbe nei suoi confronti la pressione per fare un passo indietro così da consentire una corsa.