"La formazione è un tema sicuramente molto importante, perché mentre gli investitori istituzionali già da tempo hanno dimensione e scala per diversificare il loro portafoglio in vari asset, gli investitori privati cominciano ora", ha sostenuto Pasquoni.
Il CAIA Charter certifica competenze avanzate nei mercati privati, contribuendo a promuovere una cultura finanziaria consapevole, orientata all’investitore e focalizzata sul lungo termine.
"Il CAIA, che è l'associazione dei Chartered Alternative Investment Analyst, ha esplorato il fenomeno della democratizzazione degli asset in un recente paper, in cui in qualche modo guida i professionisti verso quella che è la seconda ondata della democratizzazione degli asset - ha spiegato - La prima era iniziata dopo la crisi finanziaria, con lo sviluppo di strategie liquide alternative, e la seconda è in atto oggi. Sicuramente la tecnologia favorisce questo accesso, tuttavia è essenziale l'educazione finanziaria non solo per l'investitore privato ma anche per il wealth manager e per tutti coloro che guidano l'investitore in questo percorso".
Secondo Pasquoni, "è importante capire quelli che sono gli obiettivi del cliente, la sua propensione a rischio, il suo bisogno di liquidità, le caratteristiche del prodotto e soprattutto quanto queste siano adeguate per i suoi bisogni. Ecco perché la formazione e l'educazione finanziaria del wealth manager in primis e anche dell'investitore sono fondamentali, per far sì che questa transizione sia duratura, consapevole, venga fatta con coscienza e soprattutto sia un trend di lungo periodo".
(Foto: Giovanni Ricciardi)