(Teleborsa) - Polestar, produttore svedese di veicoli elettrici controllato dal gruppo cinese Geely, ha annunciato l’intenzione di effettuare un reverse stock split, misura che riduce il numero di azioni in circolazione aumentando proporzionalmente il valore unitario, con l’obiettivo di mantenere la quotazione sul Nasdaq.

Il titolo, che ha perso circa il 4% nel premarket, è rimasto sotto 1 dollaro nelle ultime settimane, spingendo il listino a minacciare la revoca della quotazione per il mancato rispetto dei requisiti minimi di prezzo.

Nel terzo trimestre, Polestar ha registrato una perdita netta di 365 milioni di dollari, rispetto ai 323 milioni dell’anno precedente, a fronte di ricavi in crescita del 36%. Tuttavia, i conti sono stati penalizzati dai costi legati alle garanzie sul valore residuo in Nord America, che obbligano il gruppo a coprire il divario tra i prezzi di rivendita e quelli garantiti ai clienti. "In un contesto di mercato difficile, continuiamo a rendere la nostra organizzazione più efficiente", ha dichiarato l’amministratore delegato Michael Lohscheller. Lohscheller ha già provato in passato ad applicare una misura simile quando era CEO del produttore di camion elettrici Nikola, che poi è fallito.

Colpita da dazi statunitensi, ritardi nei modelli e forte concorrenza, Polestar ha avviato una ristrutturazione: cambio del CEO, riduzione dei costi e passaggio a un modello di vendita basato sui concessionari, concentrandosi sull’Europa per compensare la debole domanda negli Stati Uniti.