(Teleborsa) - L’Unione Europea pronta ad una stretta nei confronti della "flotta ombra" russa, vecchie navi accusate di trasportare petrolio e gas da parte di Mosca nascondendosi dietro bandiere fittizie. Tra le misure allo studio di Bruxelles anche la possibilità di rafforzare il quadro giuridico di riferimento per consentire agli Stati Membri dell’UE di svolgere ispezioni in mare a bordo delle petroliere sospette.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, l'UE ha già condotto un'ampia attività diplomatica presso i cosiddetti Stati di bandiera che registrano le navi ottenendo "un ampio successo" nel convincere molti di loro a revocare la registrazione delle navi. Varsavia ha anche suggerito di coinvolgere gli Stati portuali e costieri, nonché le entità coinvolte nel consentire le attività delle navi.

In cima all'agenda dei ministri dell'UE anche le opzioni di finanziamento per l'Ucraina. Il Belgio si oppone alla proposta della Commissione europea di utilizzare gli asset immobilizzati della banca centrale russa per sostenere i prestiti all'Ucraina. Il governo belga è preoccupato per le implicazioni legali di tali asset, la maggior parte dei quali sono congelati in Belgio.

Sebbene la Commissione abbia offerto due opzioni alternative (una sovvenzione di 90 miliardi di euro (104 miliardi di dollari) o un prestito garantito dal debito dell'UE), è quasi impossibile finalizzare queste opzioni entro marzo, quando cioè l'Ucraina esaurirebbe i fondi.

L'UE corre per avere pronto il prima possibile un testo giuridico- bozza per avviare la discussione in occasione del prossimo incontro dei leader a Bruxelles a dicembre.