Guardando ai risultati 2025 ottenuti finora da OMER, "i primi nove mesi sono assolutamente positivi e in crescita anche rispetto all'anno precedente, c'è stato il boost dal treno della Dolce Vita", ha spiegato Russello, pur segnalando un "leggero peggioramento in termini percentuali dell'Ebitda, ma che è fisiologico rispetto a un'azienda come la nostra che lavora su commessa, quindi al crescere dei volumi c'è una perdita di efficienza produttiva, che però è compensata dai volumi". Per cui "in termini assoluti", ha sottolineato il manager, il periodo è stato "assolutamente positivo".
Puntando al futuro, "il 2026 sarà un anno di consolidato", ha proseguito Russello. "Ci saranno la fine di alcuni importanti progetti che sono stati peraltro finanziati con i fondi del PNRR. Ci aspettiamo un leggero consolidamento a meno che, ovviamente, da qui a breve non spuntino nuove opportunità, che in questo momento non intravediamo ma che non escludiamo".
In merito ai ritardi nelle commesse oltreoceano, Russello ha precisato: "gli Stati Uniti, dove noi siamo allocati ormai dal lontano 2018, hanno visto la chiusura di un importante progetto dove la nostra azienda è stata impegnata per tanti anni per il cliente Alstom, anche in quel caso, alla chiusura del quale siamo ripartiti con i nuovi progetti. Ma essendo questi progetti in fase iniziale, in fase di start up, ovviamente il ritardo direi è quasi fisiologico, quindi siamo in attesa che tutto venga definito e consolidato e che possiamo finalmente seguire il nostro cliente nei suoi ratei produttivi che comunque sono soltanto rinviati nei mesi a venire".
È chiaro che, ha concluso il presidente e AD di OMER, "quello è un sito che vivendo di meno commesse e basta che ce ne siano una o due, che sostanzialmente diventano la totalità dei progetti in corso, che vengano impattate significativamente da questi ritardi. Questi ritardi ce l'abbiamo anche in Italia ma ovviamente, lavorando su 30 progetti, la singola commessa in ritardo viene diluita nell'ambito di tutte le altre".