(Teleborsa) - La settimana delle banche centrali entra nel vivo oggi con le decisioni della BCE e della Bank of England, mentre domani sarà la volta della Bank of Japan. Tre incontri e tre visioni (e decisioni) diverse ed anche opposte da parte dei responsabili della politica monetaria, in risposta alle differenti condizioni economiche e alle prospettive di inflazione. E proprio sulle prospettive del 2026 si giocherà il futuro della politica monetaria, mentre il 2025 si avvia a conclusione.

BCE verso tassi fermi con due visioni sul 2026

La BCE annuncerà oggi tassi d'interesse fermi sugli attuali livelli: tasso sui depositi al 2%, tasso repo al 2,15% e tasso interbancario al 2,40%. E' previsto per oggi anche un aggiornamento delle previsioni economiche sul 2026 e 2027 che, come anticipato dalla Presidente Christine Lagarde, potrebbero essere riviste al rialzo. E se le stime di crescita saranno importanti, ancora di più lo saranno le stime di inflazione, che si mantiene ancora "un soffio" sopra la soglia target del 2%: Eurostat ha annunciato ieri una revisione al ribasso dell'inflazione a novembre al 2,1% dal 2,2% preliminare, mentre l'inflazione core viene confermata al 2,4%.

Occorrerà dunque vedere quali saranno le nuove prospettive di inflazione sul 2026, di fronte al braccio di ferro fra i falchi, capitanati dalla tedesca Isabel Schnabel, e le colombe, guidate dal mite Philip Lane. Le più recenti affermazioni dei due esponenti del Board confermano posizioni distanti ed addirittura Schnabel ha aperto alla possibilità di un rialzo dei tassi nel 2026, ma gli analisti dubitano che la BCE sia pronta a riconoscere la fine del ciclo di allentamento monetario. Ago della bilancia sarà probabilmente la Presidente Lagarde, da cui ci si attende un atteggiamento più neutrale e la conferma che l'attuale impostazione della politica monetaria è ancora "adeguata" e "in buona posizione" per centrare il target del 2% e che l'Eurotower lascia aperte tutte le opzioni possibili, non vincolandosi ad un percorso pre-definito e prendendo le decisioni riunione per riunione.

Banca d'Inghilterra verso un taglio di 25 punti

Al contrario di Francoforte, Londra dovrebbe annunciare oggi una riduzione dei tassi d'interesse, anche se gli esperti sono ancora divisi sulle aspettative. La Banca d'Inghilterra potrebbe annunciare oggi una riduzione dei tassi d'interesse di 25 punti base al 3,75%, complice il buon andamento dell'inflazione, le politiche deflazionistiche contenute nella nuova Legge di Bilancio ed un mercato del lavoro in peggioramento.

La disoccupazione in Regno Unito è aumentata al 5,1%, ai massimi degli ultimi quattro anni e lontana dal 4% registrato ad agosto del 2024. Le nuove previsioni sul PIL invece indicano una crescita modesta nei prossimi anni, 1,2% nel 2026, 1,6% nel 2027 e 1,8% nel 2028, inferiori agli obiettivi del governo. Nell'ultima riunione, il Comitato di politica monetaria si è spaccato quasi a metà, con 5 a 4 a favore del mantenimento dei tassi, ma i più recenti interventi del governatore Andrew Bailey e di altri membri hanno alimentato le aspettative di un taglio.

Bank of Japan già pronta al rialzo tassi

La Bank of Japan concluderà domani la due giorni di politica monetaria e ci si attende un aumento del tasso obiettivo di 25 punti base, allo 0,75%. La decisione è ampiamente attesa e prezzata dal mercato, visto che il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni che è salito ai livelli più alti dal 2007. Le speculazioni su un possibile aumento dei tassi di interesse sono state scaturite dalle parole del governatore Kazuo Ueda, che ha parlato di tassi di interesse bassi e della eccessiva debolezza dello yen.