(Teleborsa) - Il 2025 per l’Anief è stato un crescendo di risultati e record, con tantissime sentenze favorevoli, accordi raggiunti e l’approvazione di nuove leggi migliorative per il sistema scolastico: grazie all’opera attenta del giovane sindacato, che ha attivato la campagna Screening, a migliaia di lavoratori i giudici hanno assegnato risarcimenti importanti, anche di decine di migliaia di euro, per una cifra complessiva che sfiora i 20 milioni di euro di risarcimento.
"Siamo stati protagonisti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di un impegno costante per la difesa dei diritti del personale del comparto istruzione e ricerca, che ha prodotto risultati che vanno al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Noi, però, non ci accontentiamo: guardiamo avanti con tenacia e fiducia, perché sui diritti del personale, a iniziare da quello precario, c’è ancora tanto da fare".
Il mese di dicembre 2025 è stato tra i più fruttuosi, non solo per il contratto di lavoro (il primo di tre da chiudere in sequenza) finalmente sottoscritto in via definitiva, che a breve porterà ai dipendenti di Istruzione e Ricerca tra i 110 e i 160 euro lordi medi a regime di aumento più 1.600 euro di arretrati, ma anche per un la decisione presa alla vigilia di Natale dal Comitato europeo dei diritti sociali che ha accolto il reclamo di Anief per garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità in Italia e assumere in ruolo più di nuovi 100mila docenti di sostegno precari: nella risposta, si evidenziano le motivazioni per cui l’Italia viola la Carta sociale UE sul diritto allo studio alunni con disabilità. "Ora il Parlamento – ha giustamente commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è tenuto a stabilizzare il personale sui posti in deroga assegnati da diversi anni alle scuole: dovranno essere trasformati in cattedre utili alle immissioni in ruolo, non più in supplenze annuali al 30 giugno, come hanno sempre sostenuto i nostri avvocati Walter Miceli e Sergio Galleano, che hanno presentato il reclamo Anief nel 2021, quindi curato l'istruttoria e il dibattimento con il nostro Governo in Europa".
Il 2025 rappresenta per l’Anief anche l’anno della consacrazione nelle aule di giustizia: alla fine di novembre, quindi con un mese ancora da considerare, il monte annuale di soldi recuperati è infatti arrivato a sfiorare i 17 milioni di euro complessivi (per la precisione 16.963.147 euro), superando ampiamente i 15 milioni di euro fatti assegnare al personale scolastico in tutto il 2024. Altissimo, sempre nel 2025, è stato anche il numero di ricorsi vinti in tribunale, soprattutto del lavoro: addirittura 6.152 complessivi, che in media fanno 559 al mese; praticamente, escludendo i giorni festivi e il sabato, sono state oltre 28 le sentenze favorevoli all’Anief. E continuano ad essere svariati i motivi del contendere: dall’applicazione degli scatti stipendiali a favore dei dipendenti a tempo determinato, alla ricostruzione di carriera che continua ad essere orfana dei periodi di supplenze. In tribunale, i legai Anief sono andati anche per opporsi ai mancati trasferimenti di sede, anche in presenza di posti liberi, per la mancata monetizzazione delle ferie da parte di precari con supplenza fino al 30 giugno, anche quando i dirigenti scolastici non ne chiedono l’utilizzo. Per non parlare della Carta del docente, finalmente allargata, grazie all’Anief, anche al personale supplente non necessariamente annuale.
Tra le sentenze simbolo dell’anno che se ne va, c’è sicuramente quella del tribunale del lavoro di Bologna, sempre di dicembre, a seguito della quale un docente è stato risarcito con 23 stipendi (quasi 40mila euro) per abusiva reiterazione dei contratti a termine da parte dell’amministrazione: all’insegnante precario, per troppi anni è stata negata anche la sola possibilità di svolgere un concorso pubblico finalizzato all’immissione in ruolo. Alla richiesta di dei legali operanti per il sindacato Anief – Tiziana Sponga, Walter Miceli e Fabio Ganci – di accertare l’abusiva reiterazione dei contratti a termine e l’eventuale condanna dell’amministrazione al risarcimento del danno, il giudice del lavoro ha verificato che sull’abuso delle supplenze annuali e sulla deficitaria situazione del reclutamento dei docenti di religione esiste già una pesante casistica: in particolare, ha ricordato che sia la Corte di Cassazione, ripercorrendo la stratificata legislazione in materia di insegnamento della religione cattolica e i principi di riferimento del diritto UE, sia la Corte di Giustizia europea del 13 gennaio 2022, hanno affermato principi di diritto applicabili ai singoli casi.